ESPERIENZA, TRADIZIONE, CURA E TECNICA
Queste parole fanno da chiave di lettura per la filosofia che Andrea Fontana mette nel suo lavoro quotidiano di agricoltore e vinificatore, i cui vini rappresentano l’istantanea del suolo e del cielo dove le sue viti crescono.
La filosofia
dei vini
Il lavoro in vigna segue i bisogni della pianta in ogni stagione rispettandone i ritmi produttivi e limitando lo stress derivante dagli interventi tecnici esterni.
Al tempo della vendemmia ogni operazione è svolta manualmente per permettere al vignaiolo di selezionare, grappolo per grappolo, l’uva da dedicare ad ogni etichetta al fine di ottenere il prodotto della massima qualità possibile.
Una volta in azienda l’uva viene lavorata all’aperto, a diretto contatto con la temperatura esterna senza intenzioni di controllo se non in forma naturale, con la ferma coscienza che il mosto sappia trovare da sé il proprio equilibrio. L’uva viene pigiata e diraspata man mano che viene raccolta, per mantenere al massimo la freschezza e l’integrità del frutto. Il mosto in piena fermentazione del pied de cuve, ovvero uno starter della fermentazione con i lieviti indigeni provenienti dal vigneto, viene aggiunto alla massa appena ammostata in modo che la fermentazione parta una decina d’ore dalla raccolta. Inoltre non avviene aggiunta solforosa durante la vinificazione ma solo successivamente, al termine delle fermentazioni malolattiche.
Una filosofia minimalista, dettata dall’esperienza di generazioni e riassumibile nell’essenziale equazione per cui se si è lavorato bene in campagna non occorre intervenire oltre. Solo un ingrediente è sempre aggiunto: il tempo. Così nella cantina stipata di grandi botti di rovere, al vino viene lasciato tutto il tempo di riposare fino a quando non è pronto.
Ed è con questa maniera antica e rispettosa che ogni anno vedono la luce grandi vini, capaci di raccontare la loro storia senza bisogno di presentazioni e di conquistare dal primo all’ultimo bicchiere.